- Non abbandono la moglie (il marito) nel bisogno, nella malattia, nella disgrazia…?
- Non mi prendo cura di mio figlio – l’ho abbandonato/a per irresponsabilità, per indifferenza, per sentimento di non amore, è un peso per me, per pigrizia, per calcolo (sfrutto per questo i miei parenti, nonni, tate – se non è indispensabile…), ho sistemato il bambino in un orfanotrofio?
- Ho messo su una nuova famiglia (il mio compagno/a non vuole il figlio della mia precedente unione) – gli/le ha dato la priorità sull’amore materno (paterno) – ho rigettato il dono di Dio? (Il dono di un figlio, il dono della maternità – della paternità, vivo in adulterio).
- Non evito di adempiere ai miei doveri in casa e nell’educazione? Dedico abbastanza tempo alla famiglia? Non sto trascurando loro (n.d.t. i membri della famiglia) a causa del lavoro, dei i miei amici, hobby…?
- Non sto sperperando la proprietà comune?
- Non sto trattando male la moglie/i figli, fisicamente, psichicamente, moralmente, non impongo compiti che non possono adempiere, non faccio lunghi rimproveri, critiche, non mi chiudo verso loro, non cado nell’egoismo?
- Ho colpito la moglie (il marito)? I bambini l’hanno visto? Ho colpito la moglie incinta?
- Non utilizzo nell’educazione dei figli punizioni sproporzionate, violenza, maltrattamenti, diniego del cibo…?
- Vivo responsabilmente la mia paternità/maternità?
- Insegno ai bambini di evitare i pericoli e l’immoralità?
- L’educazione dei bambini alla purezza – il genitore è responsabile, se nel bambino si sviluppano atteggiamenti sani in relazione alla sessualità. A casa dobbiamo creare un’atmosfera di purezza, senza pornografia, senza anticoncezionali e interruzioni di gravidanza, un’atmosfera di amore, cura e apertura alla fertilità.
Le conseguenze di un’educazione sbagliata – conducono il bambino alla morte spirituale, alla trascuratezza della vita sacramentale, all’immersione nel fango, che distrugge in essi tutto ciò che Dio ha deposto in loro e ciò che (n.d.t. Egli) ha (n.d.t. generosamente)donato loro.- Non ho toccato intenzionalmente le parti intime del bambino? Per divertimento? Non li deridevo? (Soprattutto i maschi, per esempio, durante il bagno). Mostrando davanti ad altre persone? (Per esempio, fotografie durante il bagno, cambio del pannolino – per il divertimento altrui…).
- I genitori hanno l’obbligo, secondo le possibilità, di scegliere quelle scuole che li aiuteranno, nel modo migliore, nel compito di educatori cristiani (Corsi, attività di interesse).
- Corsi inappropriati – tutti, quelli che portano al peccato (all’invidia, all’orgoglio, all’immortalità, alla licenziosità…), minacciano la moralità (ballo – pensieri impuri, tocchi, sguardi, musica, abiti scoprenti – per esempio, abiti da ballo, gonne corte), conducono a trascurare i principali doveri cristiani (la partecipazione alla S. Messa domenicale, balli e divertimenti durante la Quaresima – allenamenti…), portano all’idolatria, al culto e alla adorazione di altre divinità (arti marziali, yoga…).
- Creo ai bambini un’atmosfera di amore, di accoglienza, di benessere?
- Rafforzo la mia autorità con il buon esempio?
- Non sto esponendo il mio bambino al suo destino, all’influenza di amici casuali?
- Bado al regolare sviluppo intellettuale e morale del bambino?
- Non sto abusando della mia superiorità in età e forza?
- Aiuto il bambino a correggere i suoi errori e le cattive inclinazioni, a sviluppare le buone qualità?
- Ammonisco, però, anche lodo con giustizia?
- Non scarico sul bambino la mia tensione, collera, rabbia, nervosismo, ironia, stanchezza?
- Gli insegno a perdonare? Sono un esempio per lui in questo? Oppure lo incoraggio – restituisciglielo, non lasciarti vincere, lo esorto alla vendetta?
- Con la mia troppa cura, non sto causando che mio figlio non sarà capace di indipendenza?
- Gli insegno le responsabilità adeguate alla sua età?
- Non sto crescendo un egoista, un vanitoso, un pigro, un bugiardo? Formo la sua volontà, il carattere?
- Non compro al bambino (nipote) giocattoli, libri, videogiochi inappropriati, lo lascio guardare favole inadeguate? (In contrasto con la verità di Dio, brutti personaggi, che incitano alla violenza, al male, all’aggressività, all’inquietudine, alla paura, alla morte, all’impurità, alla magia, alla vanità, sotto forma di diavoli, streghe, mostri, vampiri – anche dolci, collezioni che rappresentano diavoli, ecc…, su molti giocattoli sono rappresentati simboli occulti strettamente associati al culto demoniaco).
- Mi dedico sufficientemente all’educazione del bambino, prendendomi cura di lui, nello svolgimento dei compiti a casa – oppure lascio tutto su mia moglie (marito)?
- Con atteggiamenti egoistici – non sto distruggendo il matrimonio, la famiglia di mio figlio? Non sono io la causa dei litigi nella sua famiglia, non li incito? Non istigo il figlio contro la nuora? (Figlia contro il genero?).
- Non sto interferendo in modo inappropriato e inadeguato nell’educazione dei nipoti? (Ho il dovere di ammonire il peccato).
- Non faccio del bambino (nipote) una “divinità”, un idolo?
- Non fare agli altri ciò che non vuoi che facciano a te. Lo sto realizzando nella mia vita?
- Rispetto il diritto degli altri alla libertà personale e alla dignità?
- Prometto ricompense oppure minaccio punizione per far cambiare atteggiamento?
- Non limito il diritto alla libertà di coscienza, alla religione, al cambiamento di vita, all’informazione onesta?
- In modo veritiero informo sullo stato di salute, dell’avvicinarsi della morte? Non induco il prossimo nell’errore? (Velando: non voglio spaventarlo per evitargli lo stress, non reggerebbe la verità, per indifferenza…). Gli sto mostrando misericordia, con l’informarlo, in modo veritiero, della gravità della sua condizione? Con questo riceve ancora l’opportunità di sistemare la sua vita, di riparare gli errori che ha commesso, di ricevere i sacramenti e di prepararsi nel modo migliore a presentarsi davanti al Signore. Lo lascio nell’inganno? (Questo non è un atto d’amore).
- Mi curo che le persone gravemente malate, anziane e morenti – erano riconciliate con Dio?
- Non mi innalzo per motivi di origine, razza, istruzione, posizione lavorativa, intelligenza, conoscenze, talento, colore della pelle, nazionalità, buone conoscenze…?
- Ero superbo?
- Sto pensando a cosa potrei fare per le persone delle quali so che non credono in Dio, affinché tornino a Lui?
- Non pretendo dagli altri di più che da me stesso?
- Sono una persona responsabile, onesta, coscienziosa, positiva, precisa, si può fare affidamento su di me?
- Considero anche gli altri, i loro bisogni, il loro lavoro, le loro particolarità, le loro opinioni, il loro stato di salute, la loro situazione di vita?
- Sono benevolo, aiuto le persone secondo le mie possibilità, volentieri condivido un consiglio, le esperienze, consolo gli afflitti?
- Sono invidioso, sono geloso, sono malevolo?
- Non sto commettendo un’ingiustizia verso qualcuno consapevolmente o con leggerezza? Mi alzo a difesa di una persona che è stata ferita?
- Seduco gli altri al peccato? (Con il consiglio, i discorsi, le barzellette, i pettegolezzi, gli scherni, provocando scandalo, sparlando, calunniando, tacendo – esprimendo tacito assenso…).
- Sono grato per il bene che mi è stato fatto? Lo prendo come ovvio, come un debito saldato (n.d.t. come dovuto)?
- Litigo? Non suscito passioni? Non faccio intrighi?
- Adempio ai miei doveri civili? Non evito di pagare le tasse?
- Il mio comportamento non ferisce oppure offende chi mi circonda?
- Cerco di mettermi nei panni dei più deboli, degli anziani, dei soli, dei sofferenti, dei disabili, degli orfani, dei poveri, dei moribondi – non li disprezzo? Mosto loro un concreto aiuto, interesse, benevolenza, infondo loro il coraggio?
- Sono capace di condividere?
- Ascolto gli altri? Aiuto nel bisogno?
- Con diligenza adempio ai miei obblighi (a lavoro, a casa, nei miei doveri di stato…)?
- Non spreco il tempo? (Con la TV, con i divertimenti, con le chiacchiere vuote, facendo le nottate…).
- Non spreco i talenti, le mie capacità – le sto usando correttamente? Tutto deve servire per la gloria di Dio, non per mostrarsi davanti alla gente, per la propria gloria, per orgoglio, per compiere il male e per commettere il peccato.
- Sono grato a Dio per essi? (Oppure mi attribuisco il merito, mi dico che ho ottenuto qualcosa con i miei sforzi).
- Non sono calcolatore, falso, di parte? Lusingo gli altri? Sono insincero?
- Combatto il mio egoismo?
Confessione generale – IV
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